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martedì 2 maggio 2017

Come sono cambiate le previsioni del tempo



Non solo il tempo meteorologico non è più quello di una volta, ma pure le “previsioni”. Negli ultimi tempi la neo-lingua della meteorologia è invasa da parole e perifrasi significative: quando si preannuncia la possibilità di precipitazioni, si evoca sempre il “rischio” o addirittura il “pericolo” di piogge affinché l’opinione pubblica le associ, in una sorta di reazione pavloviana a qualcosa di sinistro, di minaccioso, laddove l’acqua è vita.

Nel migliore dei casi, eventuali precipitazioni sono “disturbi”: ancora una volta si usa un termine appartenente ad un’area semantica negativa, come se un’acquerugiola, invece di essere un piacevole intermezzo naturale, fosse un fastidioso contrattempo. Nell’immaginario collettivo la pioggia è demonizzata, accostata a nubifragi ed alluvioni, mentre la siccità, concomitante con cieli perennemente “velati” ed orribili, è vissuta come una situazione persino desiderabile.

La neve non è stata criminalizzata, a differenza della pioggia, solo perché connessa ad una concezione turistica, al fatuo divertimento di maldestri sciatori da “settimana bianca”.



Inquietante è l’accezione assunta dal vocabolo “soleggiato”: “soleggiato” è – non sembri paradossale - sinonimo di “nuvoloso”, ma con una coltre creata dalle scie degli aerei incivili, un sudario attraverso cui filtra a volte un barlume di un sole cimiteriale.

I bollettini poi si limitano a constatare situazioni de facto, in luogo di indicare le cause che determinano o propiziano il “bel tempo” o il tempo piovoso: non ci si riferisce quasi mai alla circolazione atmosferica, alle aree di bassa ed alta pressione, ai fronti perturbati, a valori igrometrici, termici etc. E’ ovvio che, in un contesto dove quasi tutte le manifestazioni sono sintetiche, non ha più senso richiamarsi a circostanze normali: è come se, in modo obliquo, si ammettesse che la natura non ha più alcuna attinenza con quanto avviene in atmosfera.

Al cittadino medio-basso importa solo sapere se il fine settimana sarà “rovinato” da un temporale: ignora che, se si scatenasse un acquazzone, sarebbe poi seguito da luminose schiarite con un sole splendido, mentre se, come avviene di solito, sarà preannunciata una giornata “asciutta” - altro aggettivo molto in voga tra i deficienti della meteorologia ufficiale - intere giornate saranno contraddistinte da un firmamento con strati chimici neuro-tossici.

Questi pochi esempi denotano la spaventosa decadenza della “scienza meteorologica”, in realtà patetico paravento per nascondere le operazioni di geoingegneria clandestina: di questa decadenza, che rispecchia il declino e la perversità dell’intera “informazione” di regime, sono protagonisti previsori graveolenti, “esperti” mefitici. Si è scivolati dalla meteorologia al meteorismo.


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Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

La guerra climatica in pillole


NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.


lunedì 5 ottobre 2015

Nubifragio sulla Costa Azzurra: 17 morti e vari dispersi. Ancora vittime da guerra climatica



Come previsto e com'era facilmente prevedibile, siamo di nuovo di fronte ad un evento artificiale, indotto, scientificamente voluto e provocato e la cartina animata del centro Meteo60.fr lo dimostra. Si noti come la genesi del violento fenomeno piovoso che si è abbattuto sulla Costa Azzurra nella tarda serata del 3 ottobre 2015 (195 mm di pioggia in pochi minuti) non consiste in una classica cella temporalesca "a fungo", ma in una famigerata V-Shapep che, come spiegato qui, non ha origine naturale. In sintesi, vediamo che cosa si verifica puntualmente ogni qualvolta si registra un episodio del genere...

Da Ovest si affaccia una perturbazione atlantica. Gli aerei (civili in gran parte) con i loro prodotti igroscopici (vedi scie chimiche) ne ritardano gli effetti per alcuni giorni, tanto che i servizi meteo, di volta in volta, prevedono precipitazioni per il giorno successivo. Precipitazioni che puntualmente non cadono, così il servizio di previsione rinvia di un altro giorno e di un altro ancora. Quindi l'energia si accumula, sino a quando il fronte non può più essere fermato, ma viene in modo volontario concentrato su una ristretta aerea ed in tempi limitati: quanto ne consegue è una violenta tempesta su una regione circoscritta.

Intanto qualcuno qualcuno ride... e ci spiega: "Nubifragio sulla Costa Azzurra: ecco perché la perturbazione si è fermata a Nizza e non ha colpito la nostra provincia - L'improvviso rinforzo dell'alta pressione ad Est (leggi: "La barriera igroscopica creata ad hoc dal sorvolo a bassa quota di decine di aerei - di alta pressione non v'era nemmeno l'ombra) ha 'bloccato' la perturbazione tra Cannes e Nizza per un paio d'ore".

Non esiste limite alla dissimulazione ed alla propaganda.


Ringraziamo l'amico Marco per la fattiva collaborazione nella stesura di questo articolo.


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Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

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NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

venerdì 13 giugno 2014

Sostituzione


Bei tempi, quando il tempo era naturale...

Giugno: siamo nell’ultimo scorcio della primavera, ma il caldo torrido è quello di un’estate che si preannuncia infernale. Non lasciamoci ingannare dai bollettini meteo, dagli studi dei climatologi di regime, dai servizi televisivi: le condizioni meteorologiche non hanno oggi alcunché di naturale. Dimentichiamo i “dotti” discorsi circa gli anticicloni, le aree di alta pressione, le correnti africane etc. Guardiamo il cielo e noteremo in primo luogo che è sgombro di nubi da bel tempo, i vaporosi cumuli. Inoltre quello che sembra un cielo sereno, terso, è, invece, un velario polveroso, pieno di particolato neurotossico: la volta non è di colore azzurro, poiché vira verso un celeste pallido con sfumature violacee o addirittura verso un bianco accecante, come un muro calcinato.

Che cos’è accaduto? Le nubi naturali che, tra l’altro lasciano filtrare o riflettono una cristallina luce solare, sono state sostituite, un po’ alla volta, da una foschia opaca che cancella l’orizzonte. Sembra quella che l’uomo comune definisce una “bella giornata”, solo perché un pallido sole riesce a spandere un esangue alone di luce.

In realtà, aerei civili e militari, attraverso composti igroscopici, dissolvono i cumuli [1], soppiantandoli con una coltre densa. Scie persistenti soprattutto durante la notte e scie effimere dall’alba al tramonto, creano una cappa uniforme e soffocante. Mentre nel paesaggio spariscono i colori smaglianti delle estati antecedenti alle operazioni di geoingegneria clandestina, i pronto soccorso e gli studi dei medici si riempiono di persone, specialmente bambini, che accusano sintomi più o meno gravi: dispnea, crisi allergiche, attacchi di tosse, spossatezza cronica, danni neurologici temporanei… Il nanoparticolato uccide! E’ ancora una “bella giornata”?

L’afa è insopportabile, ma l’umidità è bassa! L’aria è malsana ed esala miasmi ammorbanti. Sin dal mattino il cielo è graffiato da smart clouds: non sono cirri, anche se sedicenti meteorologi tentano di spacciarli per cirri, forieri di una perturbazione che dovrebbe portare una rinfrescante pioggia. E’ una pioggia che in certe zone non cadrà mai, laddove in altre sarà sostituita da una “bomba d’acqua” o da una furiosa grandinata.

E’ ancora una “bella giornata”? Le città estive sono deserti roventi, immense distese d’asfalto sotto un cielo d’asfalto.



[1] Cumulus - Altitudine base della nube: 1.000 circa (la quota della sommità può variare) metri. Il cumulus o cumulo è una nube a piccolo o medio sviluppo verticale, che si presenta come una piccola torre o cavolfiore; essa ha base piatta o convessa a seconda dello sviluppo verticale.

I cumuli si formano a causa delle correnti convettive create dalla radiazione solare e in genere sono indice, se poco sviluppate, di bel tempo stabile. Alcune volte, però, queste nubi si sviluppano molto in verticale formando i cumuli congesti che possono provocare rovesci anche forti e che sono lo stadio del cumulo prima della trasformazione a cumulonembo. Se le correnti ascensionali sono molto intense, alla sommità del cumulo congesto si può scorgere un piccolo cappuccio, denominato "pileus", indicatore di estrema instabilità atmosferica e precursore di intensi temporali.

I cumuli, come tutte le nubi a sviluppo verticale, sono indice di aria instabile.

Varie specie:

Cumulus (Cu) - Cumulo
Cumulus humilis (Cu hum)
Cumulus mediocris (Cu med)
Cumulus congestus (Cu con)
Cumulus fractus (Cu fra)

Cumulus humilis

Il cumulus humilis è un tipo di nube. È detto anche cumulo di bel tempo, perché porta giornate soleggiate e non è sintomo di significativi cambiamenti meteorologici.

Si forma soprattutto durante le calde giornate estive, con la condensazione dell'aria calda, a quote relativamente basse, fra i 500 ed i 1000 metri raggiungendo raramente i 2000 metri. Tipicamente si forma al mattino per scomparire nelle ore serali. È indice di un modesto raffreddamento nella bassa atmosfera, tipico del bel tempo. Lo sviluppo verticale è piccolo perché al di sopra di esso la temperatura dell'atmosfera cala lentamente al salire di quota. Il cumulus humilis può essere accompagnato anche da altri tipi di nubi ma quando appare in una giornata con cielo chiaro ci si può aspettare bel tempo nelle ore successive. In condizioni di temperatura, umidità e stabilità dell'aria particolari si trasforma dapprima in cumulus congestus e poi in cumulonembo. Talvolta assumono caratteristiche forme "a fungo" che segnalano elevatissima instabilità atmosferica.

Articolo correlato: Un cielo finto, 2014


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Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

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domenica 7 aprile 2013

Le bugie hanno le gambe corte!

Coloro che tra voi ci seguono, ormai conoscono le strategie della disinformazione, operata attraverso le innumerevoli vie rese disponibili dal regime. Quindi in tanti ormai conosceranno meteorologi arrivisti, pronti a vendersi la madre, pur di fare carriera, preannunciare le operazioni di aerosol clandestine, spacciandole per fenomeni naturali non facilmente riconducibili a chissà quale base scientifica. Ciò per costoro è gioco facile, giacché in modo fraudolento cianceranno di innocue "velature alte e sottili", "altocumulus ondulatus", "nubi alte che non porteranno a fenomeni" etc. Non ci sono limiti alla fantasia malata del meteorologo servo dei militari. Ad ogni modo, il denominatore comune di queste finte previsioni meteo, che non sono altro che veline dell'aeronautica militare italiana, è sempre uno: quelle... velature chimiche, quei cirri artificiali, sono sempre strati sottili alti in quota. Ciò sembra un dettaglio poco significativo, ma in effetti non lo è, visto e considerato che la maggior parte delle operazioni di modifica climatica si svolge a bassa quota, laddove si agisce necessariamente il cloud seeding igroscopico. Infatti queste coperture indotte, definite nel documento ufficiale della marina statunitense "Owning the weather in 2025", "SMART CLOUDS", non sono per nulla alte, ma stanziano a quote non superiori ai 2.000 metri! Logico quindi che le "velature" per i meteo di regime sono non solo "innocue", in quanto in realtà cancerogene, ma "alte", in quanto basse. E' un classico esempio di linguaggio orwelliano: "la guerra è pace, l'ignoranza è forza, la libertà è schiavitù". Così queste che sono menzogne, vengono spacciate per scienza, ma mai troveremo nei vecchi manuali di meteorologia le "nuvole" di cui farneticano questi venduti di regime.

Come però accade nelle migliori storie, le bugie hanno le gambe corte. I negazionisti inciampano nelle pastoie delle contraddizioni. E' noto che una falsità spesso se ne tira dietro altre cento, fino a quando il mucchio di menzogne seppellisce i bugiardi. Così gli stessi che propalano sciocchezze notte e dì su fantasiose previsioni ed analisi meteo e su, appunto, "velature alte e sottili", si tirano da soli la zappa sui piedi, pubblicando uno studio referato, proposto dalla rivista scientifica "Nature" e rilanciato dal portale di disinformazione "meteoweb.eu". In questa indagine, i ricercatori scrivono: "Sono state anche le nuvole ‘sottili’ a giocare un ruolo chiave nello scioglimento record dell’Artico nel 2012: è stato, infatti, chiarito il meccanismo che ha portato all’aumento delle temperature registrato in Groenlandia lo scorso anno. [...] La causa scatenante sarebbe da ricercarsi nell’afflusso di una grande massa di aria calda, ma un ruolo finora sconosciuto avrebbero avuto anche le nuvole, in particolare quelle ‘basse e sottili’". [...] Capito? BASSE e SOTTILI. Basse!


PREVISIONI METEO

Il vortice di alta pressione attualmente stabile sull'Italia darà presto il posto ad un fronte perturbato proveniente dall'Atlantico e che permarrà almeno sino al 13 di aprile 2013. In questo quadro si prevedono di nuovo precipitazioni piovose su tutto il territorio italico, con preponderanza di fenomeni importanti tra il Nord ed il Centro, oltre che sulla Sardegna, con elevata attività elettrica e venti forti da inversione termica. Decise saranno quindi le operazioni di aerosol clandestine, volte ad impedire l'afflusso delle perturbazioni sulla colonia statunitense. Perturbazioni che, come detto, sono un ostacolo alle comunicazioni radar-satellitari. Dunque le scie chimiche di tipo persistente sostituiranno le scie chimiche evanescenti (elementi igroscopici di mantenimento elettroconduttivo) di questi ultimi giorni. Cieli a griglia, mentre le coscienze iniziano a svegliarsi. Tempi sempre più difficili per gli avvelenatori e per i loro servi.


Le nubi che non ci sono più

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