giovedì 27 novembre 2014

Onde scalari sul Mar Ligure


Le onde scalari sono impulsi elettromagnetici rilevabili dal radar doppler. Sugli schermi appaiono immagini circolari che denotano la presenza di intense radiazioni. Poi... dalle 48 alle 72 ore dopo si potranno constatare notevoli ripercussioni sul clima.


Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.


martedì 18 novembre 2014

"Meteotron", il macchinario dei nubifragi artificiali

All'origine delle celle autorigeneranti gli studi del professor Henri Dessens

Siamo sul finire degli anni 50 del XX secolo. Fisici di ventidue Paesi assistono agli straordinari esperimenti eseguiti in Francia con il «meteotron» del professor Dessens. Dai cento bruciatori del «meteotron», piantati come pali sul circuito di un esagono regolare, cento fiamme scaturiscono contemporaneamente, al segnale dello scienziato d'oltralpe. Bastano trenta secondi affinché all’interno di questo esagono di 3200 metri quadrati i pali si trasformino in un braciere.

La rivista "Popular Science" riporta gli studi del professor Henri Dessens, sul n° 181 del febbraio 1964. Il titolo è "Meteotron: scatenare un temporale" e vi leggiamo:

"Il problema con l’inseminazione delle nubi con prodotti chimici è che bisogna avere le nuvole. Henri Dessens, meteorologo francese, riesce ad averne di nuove creandole con il calore. Usando un quadrato di 122 metri per 122 metri di bruciatori di petrolio che egli chiama «meteotron», mette in moto una rombante fornace che spinge una colonna d’aria calda nell’atmosfera dove si raffredda, condensa ed in quindici minuti diventa così pesante di gocce d’acqua da scatenare una pioggia di diverse ore.

Il "meteotron", afferma Dessens, può anche scatenare venti, disperdere la nebbia, prevenire le gelate notturne ed occasionalmente, in modo fino ad ora imprevedibile, creare un tornado. L’intento principale adesso, è quello di usare il potere scatenato del "meteotron" per controllare la pioggia e la grandine, ripulire l’aria dall’inquinamento, dissipare le fuoriuscite radioattive ed aiutare la ricerca meteorologica.

«Io non fabbrico pioggia...». Il professor Dessens non vuole che lo si confonda con quegli specialisti di pioggia provocata che sono così numerosi negli Stati Uniti. Egli infatti non si accontenta di «seminare le nubi», bensì le crea".



L'esperimento con il "Meteotron" è anche riportato con maggiori particolari su altre testate specializzate dell'epoca. Anche i Sovietici lavorano ad un'apparecchiatura atta a generare precipitazioni. La loro è un'evoluzione del "Meteotron" francese. Infatti i Russi impiegano turboreattori per aereo modificati all'uopo. Gli esperti russi, sfruttando gli stessi principi su cui si basa l'invenzione del fisico Henri Dessens, intendono realizzare uno strumento per generare piogge. Nei loro obiettivi l'apparato deve essere non solo più potente, ma anche più facilmente trasportabile e già operativo una volta dislocato ove necessario. E' il 1968: nasce il Meteotron sovietico, al quale segue il semovente TMC-65, del quale abbiamo già discusso in altre occasioni e che la disinformazione di Stato si è affrettata a definire un innocuo sistema atto a disinfestare le aree paludose!

Qui il documento ed una sommaria traduzione di seguito:

Sopra l'immagine: "Come hanno dimostrato le esperienze del periodo aereo 66-69, i flussi dell'aria calda ascendente creati dai modelli delle installazioni, sono quasi invisibili, se non fosse per il tremolio degli oggetti che si osservano attraverso i flussi".

Subito sotto il disegno: "Modello del Meteotron, costituito da quattro turboreattori".

Il modello del Meteotron costituito da 4 turboreattori "rd-zm" fu congegnato da un gruppo di tecnici del laboratorio di Riga, guidato dall'ingegner Pojarnov, basandosi sulle indicazioni tecniche dell'Istituto di geofisica applicata. L'apparecchiatura fu sperimentata a Riga, tra il 1965 ed il 1966.



Altro uso inaspettato del «meteotron» è quella di «guida-fulmini». Operando con tempo sereno, il professor Dessens ed i suoi collaboratori osservano più di una volta che ottengono non soltanto dei cumulonembi piovosi, ma anche delle vere e proprie trombe di grandine, dal diametro di una dozzina di metri, che uniscono la nuvola al suolo come un immenso pilastro attorcigliato. Con l'uragano, nell’asse fortemente ionizzato della tromba, si producono violente scariche di elettricità.

Anche il Pentagono si mostra subito molto interessato al «meteotron» e, nonostante il professor Dessens auspichi un impiego civile e benevolo della sua invenzione, così non è stato, evidentemente. Lo abbiamo potuto verificare in questo ultimo ventennio di guerra climatica.

Ma vediamo come funzionano il Meteotron ed ordigni simili...

Due sono dunque le condizioni perché si possa formare una nuvola:

a) Una corrente ascendente d’aria calda che trasporti il vapore acqueo verso le quote in cui essa si condensa in goccioline.
b) Un’atmosfera carica di «trappole a molecole»... vale a dire, in termini scientifici, di «nuclei di condensazione».

Di queste due condizioni, la prima è la più importante: una corrente d’aria calda. Il calore in sé stesso comunque non conta. Ciò che importa è il riscaldamento differenziale, detto anche riscaldamento di una zona limitata al di sopra della quale si produce un vero e proprio «tiraggio» come in un camino. I cento bruciatori del «meteotron» che sviluppano una potenza termica di 700.000 kilowatts oppure i turboreattori modificati nel «meteotron» d'"oltre cortina" non hanno difficoltà nel creare un camino stabile per veicolare le correnti ascendenti, senza contare che le faville e le polveri sprigionate dal fumo costituiscono delle eccellenti «trappole a molecole».

A questo punto le famigerate "celle autorigeneranti" sbandierate dai meteorologi di regime (eventi impossibili a verificarsi per le leggi della fisica) e le ancora più anomale V-Shaped, i boati ed i fulmini a ciel sereno, assumono una nuova ed inquietante luce, se consideriamo che questi fenomeni, con assoluta certezza, sono il risultato dell'evoluzione del «meteotron». Non solo! Due testimoni che, per ragioni di sicurezza non intendono palesare la propria identità, ci riferiscono che già trent'anni or sono ebbero l'occasione di assistere, nel Golfo di Genova, allla creazione di una nube temporalesca, proprio per mezzo del «meteotron» o di una sua evoluzione tecnica basata sugli studi dei Sovietici. Il "TMC-65" o "Meteotron" o come diavolo intendiamo chiamarlo, è dunque inconfutabile realtà, come dimostrato dai documenti reperiti e che qui abbiamo pubblicato.



Sarà un caso se nell'accordo Italia-U.S.A., definito "Piano dettaglio accordo Italia U.S.A. sul clima", firmato dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a pagina 38 si legge:

Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri

1. lo sviluppo di nuovi sistemi per la realizzazione di esperimenti di manipolazione dell'ecosistema che permettano di esporre la vegetazione a condizioni ambientali simili a quelle attese in scenari di cambiamento globale;

2. lo studio, l'analisi e la comprensione dei principali meccanismi di risposta della vegetazione e degli ecosistemi mediterranei ai diversi fattori di cambiamento (temperatura, precipitazioni ed aumento della concentrazione di CO2 atmosferica);

3. la quantificazione degli effetti complessivi del cambiamento sulla produttività e sulla vulnerabilità degli ecosistemi (fertilizzazione da CO2, variazione della disponibilità idrica ed aumento di temperatura).

Sarà un caso se tra i partecipanti c'è il C.N.R. e sarà sempre un caso se sempre il C.N.R. bandisce concorsi alla ricerca di geologi per studi e ricerche sulla "geoingegneria"? Eppure... secondo Wikipedia Italia la geoingegneria è solo tema da "complottisti"...

Benvenuti nel paese delle meraviglie!


Ringraziamo gli amici Corrado Penna e Fabio Servidei per le traduzioni dei documenti inclusi in questo articolo.

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Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

mercoledì 12 novembre 2014

Ancora alluvioni da geoingegneria clandestina tra Liguria e Toscana spacciate per disastri naturali


Mentre meteorologi d'accatto o meglio, negazionisti di mestiere, proseguono nella loro campagna di disinformazione, attraverso valanghe di scartafacci miranti a ridicolizzare la questione "scie chimiche" da costoro definite "scie comiche", proseguono i disastri (annunciati). Infatti il 2014 non è ancora terminato e siamo già a quota quattordici (14) inondazioni. La frequenza di questi drammatici eventi, che stanno sfibrando intere popolazioni, è oltremodo preoccupante e non la si deve certo a fantomatici "cambiamenti climatici" né tanto meno a "colpe umane" o solo al dissesto idrogeologico, giacché le cause vanno assolutamente ricercate nella guerra ambientale in atto da alcuni decenni in Italia. Infatti con la legge 36/94 sulla gestione artificiale delle precipitazioni piovose, le manipolazioni meteo hanno ricevuto il placet delle istituzioni. Leggiamo che cosa recita la legge in questione.

Legge 36/94 - Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.

Ricordate l'alluvione disastrosa del Piemonte nel 1994? Questa segnò l'inizio "ufficiale" delle sperimentazioni. Fu uno spartiacque. D'altronde le statistiche non mentono e se diamo uno sguardo alla frequenza nonché alla gravità degli eventi alluvionali dal 1948 ad oggi, possiamo constatare che siamo passati da un nubifragio ogni 4/8 anni sino al 1997, a decine all'anno da quel periodo in poi. Si veda qui.

Riscaldamento globale da biossido di carbonio come propagandato dalla gran cassa dei media di regime? No, visto che gli studi del prestigioso Met Office evidenziano, invece, una costante diminuzione delle temperature medie mondiali dal 1998 al 2013 (Qui una traduzione ad opera del fisico Corrado Penna). Di conseguenza le cause sono da individuare altrove ed i responsabili sono sì gli uomini, ma non i comuni cittadini, bensì i vertici militari nonché le lobbies legate alle società per la modifica del clima, le aziende O.G.M., le compagnie che raffinano il petrolio e producono carburanti ed additivi speciali per aviazione civile e militare ed altri enti, privati e statali che rimpinguano le loro casse per mezzo della distruzione dell'Italia. Pensate quali interessi enormi gravano intorno alla "messa in sicurezza" del territorio, che mai sarà attuata, ma che permetterà ai soliti noti, che poi sono puntualmente assolti dalla magistratura se colti con le mani nel sacco, di arricchirsi sulle spalle di cittadini vessati, umiliati, spesso uccisi per mano della geoingegneria illegale. Sono cittadini che lavorano, pagano le tasse, sudano sangue per vivere in un paese dove le istituzioni sono solo sanguisughe.



In buona sostanza, così come avevamo previsto alcuni anni fa, ora siamo alla fase finale: essi creano il problema e poi ci proporranno la soluzione: la geoingegneria. D'altronde basta visitare il portale del C.N.R. che già si premunisce preparando personale ad hoc. Infatti sono stati pubblicati i bandi di concorso per geologi nell'ambito della "geoingegneria". Sì, proprio così. Geoingegneria!

Vediamo che cos'è avvenuto tra i giorni 10 ed 11 novembre 2014. Ancora "bombe d'acqua". Ancora morte e distruzione, mentre le immagini del radar Doppler sono eloquenti: ancora V-shaped. Questa volta ben tre. I meteorologi di regime le definiscono "celle autorigeneranti", in contrasto con le leggi della termodinamica, ma sono eventi indotti, artificiali, scientemente voluti. Si noti che intorno alle celle temporalesche V-shaped è presente una coltre chimica igroscopica che intrappola, concentra e rafforza l'energia distruttiva delle celle temporalesche artificiali. Alcuni vi diranno che sono cirri, ma questi non possono essere rilevati dal radar Doppler, poiché troppo alti! Le coltri igroscopiche (prosciuganti), invece, queste sì che sono visibili, poiché si trovano a quote relativamente basse, che poi sono le stesse quote di rilascio di elementi chimici igroscopici per mezzo di velivoli civili e militari. Queste scie persistono, si allargano, assorbendo l'umidità atmosferica, distruggono la nuvolosità naturale e formano un sottile strato elettroconduttivo che al radar Doppler appare come nell'immagine di copertina.

Che cos'è il radar Doppler e perché le sue immagini possono essere definite "la pistola fumante"?

Il radar Doppler è un particolare tipo di radar che si basa sull'effetto di slittamento in frequenza, detto, appunto, effetto Doppler. L'effetto Doppler è l'apparente variazione di frequenza delle onde emesse da una sorgente in moto rispetto ad un osservatore: la frequenza aumenta, se sorgente ed osservatore si avvicinano, mentre diminuisce in caso di allontanamento. Il fenomeno fu scoperto dal fisico e matematico C. Doppler (1803-1853) per le onde sonore, ma si verifica anche per quelle elettromagnetiche. L'effetto Doppler ha molte applicazioni nella tecnica (radar), in medicina (ecografia), in astronomia. Esso permette al radar di distinguere bersagli in movimento anche in presenza di oggetti fissi. In questa sede intendiamo fornire la documentazione inoppugnabile circa le attività chimico-biologiche (chemtrails), attraverso immagini digitali e di radar meteorologici i cui i dati sull'atmosfera superiore indicano che le condizioni meteorologiche presenti alla quota degli aerei chimici NON sono idonee per la formazione di scie persistenti in base ai parametri fisici. Dunque le nuvole filiformi di bassa quota, create dai velivoli clandestini che si possono osservare in questa mappa radar, non sono cirri, a differenza di quanto affermano i meteorologi dell'establishment, ma scie tossiche. I cirri veri, infatti, che si formano a quote molto più alte, non possono essere rilevati dai radar meteorologici Doppler.


Qui l'articolo del Dailymail che attesta l'inesistenza del ricaldamento globale.


Le nubi che non ci sono più

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domenica 9 novembre 2014

Ciclone sul Mediterraneo: un altro evento di origine artificiale

Il giorno 8 novembre 2014 i servizi meteo nazionali hanno relazionato, con toni drammatici, sulla formazione di un "ciclone tropicale" che, formatosi a Sud Ovest della Sicilia, era in rapido spostamento (direzione Sud-Ovest-Nord-Est) verso l'isola. A questo punto ci chiediamo se i meteorologi italiani siano stupidi oppure se agiscano in palese malafede, visto e considerato che i cicloni possono generarsi solo sugli oceani. Chiari gli obiettivi di questo tam tam mediatico che mira ad atterrire la popolazione, demonizzare le precipitazioni piovose, avvalorare forzosamente la tesi dei "cambiamenti climatici".



Ci sorge il fondato sospetto che, attraverso la manipolazione del clima, si ottengono diversi vantaggi strategico-economici e ci si avvicina sempre più alla legalizzazione delle operazioni clandestine di geoingegneria. Si deve assolutamente comprendere, invece, che le devastazioni sempre più frequenti di questi ultimi anni si devono alla guerra climatica e nulla hanno a che vedere con un fantomatico ed inesistente "riscaldamento globale da biossido di carbonio". Così, mentre i previsori di regime cianciano di "cicloni tropicali", ascoltiamo che cosa diceva a tal proposito il compianto Colonnello Edmondo Bernacca e confrontiamolo con quanto affermato in data non sospetta da un esperto meteo dell'establishment. Casualmente la pagina in questione è stata prontamente rimossa (perchè?) a seguito della nostra prima segnalazione su Facebook, ma ne abbiamo QUI uno screenshot che avevamo eseguito per sicurezza.



Cicloni: Niente paura, il Mediterraneo ci protegge

"Dopo le devastazioni provocate dai cicloni tropicali, come quello che ha colpito l’ex Birmania con un’energia 10 volte superiore a quella prodotta dalla bomba atomica di Hiroshima, l’opinione pubblica in Italia si allarma e si chiede se queste calamità prima o poi si abbatteranno sui mari italiani. Fortunatamente la risposta è negativa: il mare Mediterraneo non sarà mai sufficientemente caldo da innescare il fenomeno. I cicloni tropicali si formano solamente nella fascia oceanica compresa tra circa 30°N e 30°S quando la temperatura dei primi 50 m di oceano è di almeno 26.5°C. L’aria a contatto con l’oceano caldo diventa instabile e sale verso l’alto, raffreddandosi per espansione e condensando in imponenti nubi temporalesche l’enorme quantità di vapore acqueo sottratto all’oceano; la differenza di temperatura tra la base e la sommità del ciclone è dell’ordine di 100°C, in grado di generare venti di 200 km/h.

I cicloni tropicali costituiscono la valvola di sfogo naturale attraverso la quale l’atmosfera si libera del surplus energetico che non è riuscita a trasferire dall’equatore ai poli con la normale circolazione, riequilibrando così le condizioni climatiche del Pianeta. E’ curioso osservare che i cicloni tropicali non si formeranno mai nelle vicinanze dell’equatore dove, pur essendo l’oceano molto caldo, risulta assente la forza di Coriolis che, legata alla velocità di rotazione della Terra, è in grado di determinare la necessaria deviazione alle traiettorie delle masse d’aria".

Inoltre, aggiungiamo noi, giacché gli uragani sono soggetti alla forza di Coriolis (legata alla rotazione della Terra) si muovono da Est verso Ovest e non nella direzione opposta.

Alla luce anche delle strumentali rimozioni di intere pagine Web, siamo allora di fronte all'ennesimo evento artificiale? Probabile.


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