sabato 17 agosto 2013

Da Zeus alle zecche

"Tanker enemy meteo" nasce nel settembre 2011, con il preciso obiettivo di dimostrare come il tempo non sia oggigiorno quasi mai dipendente da fenomeni naturali, ma sia spesso il frutto di una guerra climatica in corso da decenni, i cui prodromi già si scoprono a partire dai primi anni '60 dello scorso secolo, almeno per quanto riguarda l'Italia. Questo obiettivo è stato centrato innumerevoli volte. In tantissime occasioni non solo siamo stati in grado di prevedere, con notevole anticipo, fenomeni atmosferici che i meteorologi allineati al Diktat dei militari non erano stati capaci di anticipare, ma sovente abbiamo confutato le menzogne che questi saltimbanchi divulgano sui loro portali di meteorologia. "Tanker enemy meteo" ha dimostrato che quelle scie che oscurano i nostri cieli sino a ridurli a spettrali panorami intonacati, non sono scie di condensazione, ma "scie rilasciate a bella posta", come è uso dire il Generale Fabio Mini. Se così non fosse, non saremmo in grado di elaborare bollettini del tempo non di rado più precisi di quelli dei portali militarizzati. Anzi! In numerose circostanze i nostri scenari predittivi hanno rivelato un anticipo maggiore rispetto ai canonici tre giorni della meteorologia accademica. Per quale motivo? Perché noi conosciamo il modus operandi e le motivazioni degli avvelenatori. E' semplice!

Leggiamo quanto scriveva Massimo Mazzucco su Luogocomune.net.

Pensate se per magia nei giorni scorsi il pubblico italiano avesse avuto a disposizione un “bollettino meteorologico” di questo tipo:

“Venerdì, 4 novembre 2011: Nubi in progressivo aumento sulle Tirreniche ad iniziare dalla Toscana, con piogge sparse in intensificazione sui settori appenninici ed in locale estensione serale a Lazio e nord Sardegna. Nuvolosità igroscopica indotta, (scie chimiche persistenti), invece, in aumento sulle Adriatiche. Ciò impedirà alla perturbazione di spostarsi verso est e prolungherà i fenomeni piovosi su Liguria di Levante e sulla Toscana. Rischio di fenomeni violenti.”

Che dite, forse qualcuno a Genova avrebbe potuto prevedere un improvviso straripamento del fiume nei viali cittadini? E magari, combinando questo “bollettino meteorologico” alle già note condizioni del territorio, avrebbe potuto mettere in allerta la popolazione locale, tenere le scuole chiuse per precauzione, limitare il traffico al minimo indispensabile, e predisporre nel frattempo gli adeguati mezzi di soccorso?

Non lo sappiamo e di sicuro non potremo dirlo mai. La storia non è fatta con i “se”.

Una cosa, però, possiamo affermare con certezza: il bollettino sopracitato esiste già ed è stato pubblicato tre giorni prima dell’alluvione che ha travolto Genova e dintorni. Il problema è che non è stato pubblicato sui media nazionali, ma da un cittadino qualunque, noto per le sue ricerche sulle scie chimiche, di nome Rosario Marcianò. Ecco l'articolo. [ LINK ]

La data di pubblicazione è 1 novembre 2011 e copre i quattro giorni seguenti. Come si intuisce dal tono generale delle sue “previsioni”, Marcianò sembra sposare con grande disinvoltura la classica interpretazione delle immagini satellitari alla consapevolezza del fenomeno di “irrorazione artificiale” dei nostri cieli, detto comunemente "scie chimiche". In altre parole, Marcianò parte dal presupposto ormai consolidato – per molti più che una certezza – che le scie chimiche esistano e che vengano utilizzate regolarmente, e quindi cerca di integrare questo nuovo fenomeno nella lettura complessiva delle previsioni meteorologiche. Naturalmente, si potrebbe suggerire che Marcianò sia stato “fortunato”, nello scrivere “rischio di fenomeni violenti sulla Liguria di Levante”, e che magari abbia imbroccato per puro caso. E’ curioso, però, che sulla Liguria di Ponente si sia verificata solo una pioggerellina da nulla, e questo sembra suggerire che Marcianò abbia delle basi molto solide, per arrivare alle sue conclusioni, che vanno ben oltre la sfera di cristallo. Inoltre, per il giorno 25 ottobre Marcianò aveva previsto [ LINK ]: “Nord: Piogge al Nord su tutte le regioni, esclusa la Liguria di Ponente ed il basso Piemonte, grazie alla dispersione aerea di polimeri igroscopici.” E per il giorno 26: “Nord: Tempo molto instabile al Nord Est, con piogge di una certa intensità. Rischio di nubifragi e/o grandinate da cloud seeding.” L’alluvione che ha travolto le 5 Terre è arrivata nella notte fra il 25 e il 26 ottobre.

Su queste nostre puntuali previsioni è calato un silenzio di tomba, ovviamente, mentre sappiamo che i vertici della Protezione civile ed alcuni amministratori genovesi sono indagati per diversi reati, poiché non sono stati in grado di impedire che si avessero vittime ed anzi hanno falsificato documenti per nascondere la loro totale incompetenza nonché negligenza. Intanto, però, giornalisti d'accatto si sono adoperati per dipingere chi scrive ed il fratello come due pazzi sciroccati, senza sapere che gli psicopatici sono loro, come dimostrato, tra l'altro, da un recente studio referato.

Giunti a questo punto, vista la cecità di chi deve vedere e considerati gli attacchi sempre più veementi ad opera del regime e dei suoi scribacchini da strapazzo, ha senso scrivere ancora previsioni meteo? D'altronde abbiamo dimostrato quanto intendevamo dimostrare!

A distanza di due anni dall'apertura di questo blog i cittadini sensibili al problema della geoingegneria clandestina sono in grado di comprenderne da soli i meccanismi della guerra climatica? Spesso - mi rendo conto - no in modo assoluto, poiché ci si ferma al titolo e non si legge con attenzione quanto qui ed in altre sedi si scrive né si ascoltano i tutor audio condivisi su vari canali. La documentazione raccolta in questi anni è monumentale ed è disponibile per tutti, almeno sino a quando la magistratura non otterrà l'ocuramento dei blog che, dal 2005 ad oggi, hanno rappresentato una spina nel fianco per Aeronautica militare, autorità preposte al controllo del traffico aereo, Ministero dell'Interno ed istituzioni tutte. Quindi vi do un consiglio: stampate tutto quello che potete, poiché, a seguito dell'ultima aggressione mediatica a tiratura nazionale, è certo che, se non riusciranno a togliere di mezzo chi scrive ed il fratello Antonio con gli strumenti attualmente messi in campo, allora la fase successiva sarà l'eliminazione fisica e chiaramente nessuno aggiornerà più questi blog.

Vi accontento anche questa volta. Per questo mese è previsto l'avvicinamento di un paio di perturbazioni, che saranno trattate, anzi maltrattate, nel solito modo, ossia saranno in gran parte inibite, con uso di elementi igroscopici. Saranno così rese "innocue" in special modo su Nord Ovest, mentre non si può escludere la possibilità che su Centro e Sud si scatenino fenomeni violenti di nuova generazione (trombe d'aria, tornado...) e/o qualche nubifragio. E' la norma, nell'epoca della guerra ambientale. Caldo da microonde sino a fine agosto e poi si vedrà. Sono loro, i militari, a decidere e non Zeus né Eolo.



Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

venerdì 2 agosto 2013

Le nuove strategie nella guerra climatica

Un vasto campo di alta pressione indotta vige attualmente con centro sul Trentino Alto Adige. Non sono rispondenti al vero le informazioni su un ipotetico anticiclone africano che porterebbe aria calda dal Maghreb, in quanto il massimo barico, come precisato, ha origine sul Nord Italia. Le elevate temperature dipendono in gran parte dall'emissione di microonde ad opera di satelliti specifici, nonché dall'elevato irraggiamento solare nello spettro UVB, in conseguenza dell'assottigliamento dello strato di ozono, conseguenza diretta della geoingegneria. I valori di umidità relativa si attestano su una media del 40%, per cui, anche in questo caso, sono forvianti le informazioni su elevati valori igrometrici che indurrebbero a percepire temperature superiori al reale.

In questo contesto di controllo del clima, osserviamo il frantumarsi della corrente a getto polare non appena si scontra con il particolato elettroconduttivo ed igroscopico aviodisperso sull'Europa, la cui traccia è ben visibile dalle satellitari di prima mattina nonché dalla completa assenza di nuvolosità da alta pressione (nubi da bel tempo o cumuli) e dalla colorazione bianchiccia del cielo. Queste condizioni di caldo torrido e mancanza assoluta di venti perdurerà almeno sino al 7 agosto 2013. Infatti un fronte perturbato di origine atlantica dovrebbe sfondare il muro creato ad hoc dalle operazioni clandestine di geoingegneria sul vecchio continente e si dovrebbero verificare le prime precipitazioni importanti della stagione. Sussiste, però, l'inquietante possibilità che un intervento massivo di squadriglie di aerei, destinati a disperdere elementi igroscopici di tipo persistente, distruggerà sul nascere le perturbazioni che si affacceranno su Francia ed Italia. E' quindi plausibile che, per lo meno su Italia occidentale (Piemonte e Liguria di Ponente) faranno la loro comparsa, verso il 6 agosto, coperture artificiali (le innocue velature dei servizi meteo militarizzati), utili all'inibizione di precipitazioni sul fronte occidentale. Di conseguenza non si possono escludere fenomeni particolarmente violenti su Toscana, Emilia Romagna e Lazio.



Molte persone sono convinte che le operazioni di aerosol, su gran parte dell'Italia, sono state interrotte. Non è assolutamente vero! Le artificiali condizioni meteo di questi giorni sono il risultato di un affinamento delle tecniche di geoingegneria. Infatti è durante la notte che si concentrano i sorvoli a bassa quota di velivoli non convenzionali: questi aerei rilasciano quantitativi enormi di metalli pesanti e biossido di zolfo con il favore delle tenebre. L'SO2 è la prima conseguenza dei processi di combustione degli aerei. Questo modus operandi permette poi di intervenire con sorvoli diurni, definibili "di mantenimento", facendo uso di elementi chimici evanescenti o semipersistenti, tanto che molti velivoli verranno dai più ingenui scambiati per "voli di linea". Impossibile, giacché i velivoli per il trasporto di merci e passeggeri volano dagli 8.000 ai 14.000 metri di quota, per cui non sono visibili in alcun modo e tanto meno in questo periodo di caldo eccezionale, poiché in nessun caso possono generare scie di condensazione. D'altro canto non è giustificabile il sorvolo sui centri abitati (salvo che per decollo ed atterraggio) ad altitudini anche inferiori ai 1.700 metri, in quanto le normative lo vietano. Inoltre i consumi sarebbero elevatissimi, per via della superiore densità dell'aria a bassa quota e ciò non sarebbe conveniente per le compagnie.

Siamo di fronte perciò ad una pericolosa evoluzione delle modalità di modifica climatica, per cui è ormai da considerarsi obsoleta ed anacronistica la distinzione tra scie di condensazione e scie chimiche, giacché nella stragrande maggioranza dei casi gli aeromobili impegnati nella guerra ambientale non emettono alcun tipo di scia visibile. D'altronde anche l'esperienza diretta ci dimostra che più è microscopico l'aerosol più esso appare invisibile.


Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

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