giovedì 8 ottobre 2015

I batteri possono essere responsabili delle grandinate e delle nevicate (articolo di Alessandro Greco)

Rilanciamo un articolo del 2011 a firma di Alessandro Greco. Il testo, che collega i batteri alle idrometeore (neve, grandine, pioggia), risulta quanto mai attuale, visti i recenti e disastrosi nubifragi provocati spesso da armi chimiche, elettromagnetiche e biologiche. L'articolo collega le precipitazioni ai batteri, in particolare Pseudomonas syringae. Gli scienziati - scrive Greco - hanno scoperto i batteri nella pioggia e nella grandine in questi ultimi anni, ma sappiamo che questi patogeni sono diffusi, durante le operazioni chimico-biologiche, al fine di provocare precipitazioni, in luogo dello ioduro d'argento. Ecco perché la flora è danneggiata, è per questo che strane malattie uccidono le persone: le piogge, quando cadono, sono spesso distruttive ed artificiali. L'autore fornisce delle informazioni che ci permettono di intuire da dove venga l'aggressivo Escherichia coli, il cui focolaio si è diffuso recentemente in Germania...

I batteri che vivono in atmosfera possono essere la scintilla necessaria per grandinate e piogge e nevicate. Nel giugno del 2010, una grandinata con chicchi di più di cinque centimetri di diametro, nello stato del Montana, Stati Uniti, portò ad a una scoperta singolare: i batteri possono essere responsabili della formazione di pioggia, neve e grandine.

"Ero nel campus della University (Stato del Montana a Bozeman, negli Stati Uniti), quando questi enormi chicchi hanno cominciato a cadere, rompendo le finestre. Li abbiamo raccolti ed analizzato ciò che era nel loro nucleo ed abbiamo trovato una grande quantità di batteri", ha spiegato Alexander Michaud, durante una teleconferenza per presentare la sua ricerca, in occasione della centesima ed undicesima Assemblea generale della Società statunitense di Microbiologia, tenutasi a New Orleans, Stati Uniti.

I cubetti di ghiaccio sono stati divisi in quattro strati, sono stati sciolti e la loro composizione è stata analizzata separatamente. Più Michaud ed i suoi colleghi si sono avvicinati al 'cuore' della grandine, più sono stati trovati microorganismi. "Erano vivi, anche se non è necessario che questo avvenga in modo da formare la grandine", ha spiegato Brent Christner, Louisiana State University, che ha anche partecipato ai lavori del simposio.

La loro presenza nella regione atmosferica da cui si forma la grandine è un indicatore che i batteri possono essere responsabili della sua formazione. "Quello che possiamo affermare è che i batteri hanno un ruolo nella creazione della grandine. Ora, quanto ciò sia importante su scala globale non è ancora noto", ha dichiarato Christner.

Normalmente, i pollini ed i granelli di polvere sono considerati capaci di agglutinare le gocce d'acqua presenti nelle nuvole fino a quando non sono abbastanza grandi da trasformarsi in pioggia, neve o nevischio. Perché questo accada, però, l'acqua deve essere ad una temperatura molto inferiore a quella esistente di solito tra le nuvole.

In altre parole: in teoria, i granelli di polvere non dovrebbero essere responsabili della creazione dei nuclei che danno origine a pioggia, ghiaccio e grandine. La chiave può trovarsi nei batteri: "Sappiamo che solo l'1% dei microbi è in grado di creare questi nuclei. Dobbiamo ancora scoprire circa il restante 99%", ha spiegato Christner.

La nuova ricerca mostra che una grande varietà di batteri e funghi ed alghe, come le diatomee, si trovano tra le nuvole e possono essere usate come innescante delle precipitazioni, nell'ambito di un settore in crescita, definito delle biopreciptazioni.

L'agente patogeno delle piante, Pseudomonas syringae, è stato studiato e svolge un ruolo importante nella formazione di neve in tutto il mondo, tra cui l'Antartide, dove ci sono poche piante. Adatto a creare ghiaccio a temperature al di sopra del punto di congelamento normale dell'acqua, il batterio è dotato di una speciale sostanza che lega le molecole d'acqua in una disposizione ordinata e, in questo modo, è più facile che si formino cristalli di ghiaccio.


Fonte: Tankerenemy.com




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NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

lunedì 5 ottobre 2015

Nubifragio sulla Costa Azzurra: 17 morti e vari dispersi. Ancora vittime da guerra climatica



Come previsto e com'era facilmente prevedibile, siamo di nuovo di fronte ad un evento artificiale, indotto, scientificamente voluto e provocato e la cartina animata del centro Meteo60.fr lo dimostra. Si noti come la genesi del violento fenomeno piovoso che si è abbattuto sulla Costa Azzurra nella tarda serata del 3 ottobre 2015 (195 mm di pioggia in pochi minuti) non consiste in una classica cella temporalesca "a fungo", ma in una famigerata V-Shapep che, come spiegato qui, non ha origine naturale. In sintesi, vediamo che cosa si verifica puntualmente ogni qualvolta si registra un episodio del genere...

Da Ovest si affaccia una perturbazione atlantica. Gli aerei (civili in gran parte) con i loro prodotti igroscopici (vedi scie chimiche) ne ritardano gli effetti per alcuni giorni, tanto che i servizi meteo, di volta in volta, prevedono precipitazioni per il giorno successivo. Precipitazioni che puntualmente non cadono, così il servizio di previsione rinvia di un altro giorno e di un altro ancora. Quindi l'energia si accumula, sino a quando il fronte non può più essere fermato, ma viene in modo volontario concentrato su una ristretta aerea ed in tempi limitati: quanto ne consegue è una violenta tempesta su una regione circoscritta.

Intanto qualcuno qualcuno ride... e ci spiega: "Nubifragio sulla Costa Azzurra: ecco perché la perturbazione si è fermata a Nizza e non ha colpito la nostra provincia - L'improvviso rinforzo dell'alta pressione ad Est (leggi: "La barriera igroscopica creata ad hoc dal sorvolo a bassa quota di decine di aerei - di alta pressione non v'era nemmeno l'ombra) ha 'bloccato' la perturbazione tra Cannes e Nizza per un paio d'ore".

Non esiste limite alla dissimulazione ed alla propaganda.


Ringraziamo l'amico Marco per la fattiva collaborazione nella stesura di questo articolo.


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