venerdì 21 luglio 2017

Microonde, scie chimiche e nubi



Il documento "Weather modification - final report”, 2001, conferma quanto abbiamo asserito in questi anni e cioè che le operazioni chimiche, volte a distruggere la nuvolosità naturale, abbassando in misura drastica l'umidità atmosferica, sono di necessità compiute a quota cumulo (2.000 metri al massimo). Nel documento si legge apertis verbis che l'inseminazione prosciugante deve essere eseguita alla base del cumulo, per sfruttare le correnti ascensionali e che i "cumuli da bel tempo" sono i principali candidati per il "cloud seeding igroscopico", definito "cloud base hygroscopic seeding", poiché sono formazioni portatrici di grossi quantitativi d'acqua. Tali nuvole devono essere quindi dissolte, prima che si trasformino in cumulonembi forieri di pioggia. Tutto ciò non basta! Nel testo si citano tecniche di dispersione tramite aerei pressurizzati, dotati di "wing-tip generators", ovvero "generatori di false contrails aerodinamiche".

Perché accade ciò?

Avviene a causa di precise esigenze legate al funzionamento di strutture a terra e di satelliti in orbita ad alta risoluzione: sono dispositivi che funzionano nel range delle microonde (banda Ka) e che diventano inservibili in presenza di nuvole. Queste esigenze sono indicate in molti documenti reperibili in Rete.

Nei periodi in cui si stabilisce un'area anticiclonica... all'alba è facile osservare cumuli in dissolvimento rapido, a seguito delle attività di aerosol della notte. Il cielo si presenta sgombro da qualsivoglia formazione nuvolosa. Gli ultimi cumuli da bel tempo formatisi nelle ore precedenti, vengono distrutti dagli elementi igroscopici dispersi nelle ore notturne.

"Perchè non ci sono nuvole né scie?" Per il semplice motivo che quando si instatura l'alta pressione è ormai prassi disperdere a bassa altitudine elementi igroscopici ed elettroconduttivi ad elevata persistenza avvantaggiandosi dell'oscurità, mentre di giorno i militari sfruttano il particolato diffuso nottetempo ed irrorano solo ad altitudini elevate. Queste operazioni sono integrate con l'uso dei satelliti, che lavorano nella banda delle microonde e che incrementano ulteriormente le temperature. Tale situazione viene inoltre aggravata dalla notevole riduzione, come si accennava prima, dell'escursione termica notturna, grazie alla presenza di particolato in bassa atmosfera, frutto delle irrorazioni precedenti e verificatesi nella notte.

Quelli che vediamo noi non sono aerei ad alta quota, ma velivoli che incrociano a quote medio-basse. Ragionate! Per 50 anni non si sono mai visti aerei di linea. Al massimo... nei periodi invernali, magari al tramonto, si notava una piccola scia, mentre l'aereo nemmeno si distingueva. Esso appariva come un puntino, poiché sorvolava ad altitudini elevate. Oggi che le quote di crociera sono state addirittura innalzate, a maggior ragione, non si possono assolutamente scorgere aerei che volano a quote superiori agli 8.000 metri. Eppure vi hanno convinto che sia così!

Ascoltando i servizi meteo, si noti bene... gestiti dai militari, si ha un'ulteriore conferma del tentativo di normalizzare una situazione per nulla normale, ogni qualvolta il graduato di turno recita: "Cielo sereno e soleggiato, senza nubi significative. Al più delle innocue velature di passaggio", oppure: "Cielo sereno e senza fenomeni" o ancora "Soleggiato e senza fenomeni di rilievo. Al massimo qualche nube nel pomeriggio, ma non associata a fenomeni".

Quanto sin qui chiarito, è suffragato da uno studio denominato "Aumento della risoluzione spaziale per il sondaggio di temperatura e di umidità da satellite geostazionario mediante radiometria ad onde millimetriche e submillimetriche", ma anche in un libro sulle strategie militari "The Fundamentals of Aircraft Combat Survivability Analisys and Design". Tra l'altro questo contenuto è stato più volte censurato sulla Rete, a seguito di un nostro articolo ad esso correlato.

DOVE SONO I TEMPORALI DI CALORE?

Esigenze legate al funzionamento dei radar come il MUOS di Niscemi, in Sicilia, che funzionano nel range delle microonde e che non vanno assolutamente d'accordo con le nuvole portatrici di pioggia, vengono indicate in documenti reperibili in Rete.

Quanto sin qui chiarito, è suffragato da uno studio dell'Università di Bologna: "Aumento della risoluzione spaziale per il sondaggio di temperatura e umidità da satellite geostazionario mediante radiometria ad onde millimetriche e submillimetriche", nel quale si fa riferimento alle nubi portatrici di precipitazioni come un problema per le microonde.

A pagina 8 si legge...

"Il grande vantaggio del telerilevamento alle microonde rispetto a quello infrarosso è da ricercarsi nel fatto che le idrometeore che costituiscono le nubi hanno generalmente dimensioni comparabili con le lunghezze d’onda infrarosse, portando quindi la radiazione IR rapidamente all’estinzione per fenomeni di scattering (dispersione ed indebolimento del segnale, n.d.r.). Ciò comporta che in presenza di campi nuvolosi il telerilevamento IR è in grado di osservare solamente gli strati superiori della nube senza poter osservare gli strati sottostanti, mentre le MW (microonde) consentono di osservare anche le zone sottostanti la nube, giungendo fino alla superficie terrestre, almeno finché alle nubi non sia associata alcuna precipitazione. Questa è la caratteristica più importante che rende il telerilevamento alle microonde uno strumento molto utile per l’analisi meteorologica in condizione di cielo non chiaro.

Impiegando invece le microonde (MW), nelle bande di assorbimento dell’O2 a 54 GHz (per la temperatura) e dell’H2O a 183 GHz (per l’umidità) si riesce, sia pure con risoluzione verticale ed orizzontale minore, ad eseguire il sondaggio anche in presenza di nube, almeno finché essa non sia associata a precipitazione. Alle frequenze elettromagnetiche nelle MW corrisponde, infatti, una lunghezza d’onda millimetrica che non interagisce in modo significativo con i costituenti delle nubi che sono generalmente di almeno un ordine di grandezza inferiore
".


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