lunedì 12 dicembre 2016

Formazioni nuvolose artificiali all’origine di siccità ed inondazioni



In un recente articolo l’autore di Chemtrailsplanet offre una riprova di quanto intuimmo anni fa a proposito della plausibile relazione tra effetto piezoelettrico e nuvole dalla configurazione ondulata o “zigrinata”.

Infatti nel 2008 scrivevamo: “La caratteristica più interessante del quarzo è la piezoelettricità, ossia la comparsa di una carica elettrica di polarizzazione su coppie di superfici opposte di cristalli, quando essi sono sottoposti a pressione o a trazione. La polarizzazione dura quanto la sollecitazione meccanica cui il cristallo è soggetto e la carica di polarizzazione creata è proporzionale alla forza agente. La possibilità di trasformare le deformazioni meccaniche in segnali elettrici e viceversa rende i cristalli piezoelettrici adatti all'impiego come trasduttori, dispositivi con cui l'energia acustica può essere trasformata in elettrica, quella elettrica in luminosa etc.

Non si dimentichi che la formazione di due poli, uno positivo e uno negativo, avviene non solo quando si estende o si comprime il composto piezoelettrico (diossido di silicio, titanato di bario), ma anche quando lo si riscalda o lo si raffredda. L'aerosol appena irrorato è molto caldo: è quindi congetturabile che il composto sia già caricato elettricamente. Una volta nell'aria, i cristalli, raffreddandosi rimangono caricati elettricamente per un po' di tempo. La corrente piezoelettrica produce un campo magnetico che tende ad ordinare le nubi, secondo le sue linee di forza. Infatti tali formazioni, presumibilmente magnetizzate, pur assomigliando ai cirri, differiscono non solo per l’altitudine in cui si trovano (al massimo 2000 metri), ma pure per la forma non tanto simile a sfilacci o a riccioli, ma quasi alla limatura di ferro attorno ad un magnete.



Nell’ormai lontano 2006 già avevamo focalizzato il tema, osservando: “Tra i composti delle scie chimiche si annovera pure il titanato di bario (BaTiO3). I cristalli del titanato di bario hanno proprietà piezoelettriche. Tali proprietà lo rendono funzionale a migliorare la ricetrasmissione di segnali propagati per mezzo delle onde elettromagnetiche. Di ciò sono evidenti le implicazioni militari. Le onde, per viaggiare su lunghe distanze, hanno bisogno di uno strato atmosferico che sia un perfetto conduttore, al fine di ottimizzarne la propagazione. Per tale motivo è rilasciata nell'atmosfera, tramite i velivoli, una miscela di sali di bario in modo da trasformare l'aria in un conduttore. Le caratteristiche chimiche ed elettriche di tale composto provocano la ionizzazione dell'aria, in modo da creare un certo tasso di umidità che porta alla formazione di nubi: viene così costruita un'”autostrada” in cui incanalare le onde, per inviare messaggi e per controllare le comunicazioni del nemico.

La miscela dei sali del bario crea una certa elettrostaticità nell'atmosfera che può essere modulata di intensità e di destinazione. In via generale, il controllo del clima può essere diviso in due categorie principali: soppressione ed intensificazione dei fenomeni atmosferici. Nei casi estremi, si possono generare delle situazioni climatiche mai conosciute, attenuare o controllare delle tempeste violente. Il controllo del clima può far diminuire le precipitazioni, dissolvere le nuvole, creare nebbie, sollevare venti e determinare variazioni repentine della temperatura. Questa tecnologia permette oggi di regolare il regime delle piogge, provocando siccità e desertificazione così come inondazioni ed uragani”.

Insomma, un’altra conferma, l’ennesima.



Questo articolo si concentra sulla questione delle nuvole artificiali che esprimono una caratteristica piezoelettrica sulla base di energia a radiofrequenza applicata da trasmettitori a terra. La variazione della distanza tra le ondulazioni della nube artificiale è il risultato della frequenza dell'energia irradiata.

Si noti nell’immagine di seguito come le onde rimangono immobili su un'area geografica, mentre gli aerosol scorrono da sinistra a destra. Questo indica che i trasmettitori sono in una posizione fissa; la loro energia polarizza le particelle di aerosol che agiscono come nuclei di condensazione. L'umidità all'interno di questo strato può essere intrappolata per causare siccità o, al cotrario, inondazioni, se la polarizzazione viene invertita.



Questa tecnologia permette agli eco-terroristi di generare una bomba d'acqua, trattenendo a lungo la pioggia, fino a quando non viene rilasciata su una città o regione-bersaglio dove si verifica una catastrofica inondazione.

L'effetto piezoelettrico è la capacità di alcuni composti, come il titanato di bario, di generare una carica elettrica in risposta all’applicazione di una notevole pressione meccanica, viceversa è la generazione di pressione mediante l'applicazione di una carica elettrica esterna.

Un trasmettitore a terra è in grado di focalizzare impulsi di energia elettrica tra le nuvole artificiali (nuvole di bario o smart clouds) sprigionando calore attraverso l'espansione ed il collasso del titanato di bario. […]

Durante la seconda guerra mondiale, i ricercatori scoprirono una nuova classe di materiali artificiali, chiamati ferroelettrici: essi possiedono caratteristiche piezoelettriche molte volte superiori rispetto ai materiali piezoelettrici naturali come il quarzo. Uno di questi è il titanato di bario.

Il bario, insieme con l'alluminio, come è arcinoto, è tra gli ingredienti principali delle scie chimiche alias chemtrails.

Fonte: chemtrailsplanet

Traduzione e adattamento a cura di Tanker enemy.

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Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

La guerra climatica in pillole

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NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

martedì 6 dicembre 2016

Inversione termica artificiale e propagazione troposferica a fini civili e militari



PERCHE' CON LA GEOINGEGNERIA CLANDESTINA SI MIRA A CREARE ARTIFICIALMENTE L'INVERSIONE TERMICA

Condizioni indotte di alta pressione e conseguente inversione termica consentono di impiegare la troposfera (lo strato più basso della nostra atmosfera) quasi come fosse la ionosfera e di conseguenza di facilitare le comunicazioni ad alta frequenza.

La troposfera è lo strato più basso dell'atmosfera terrestre che alle nostre latitudini geografiche si estende circa fino a 11 km di altezza; verso l'equatore un po' più in alto, verso i poli un po' più in basso. Al suo interno avvengono tutti i fenomeni meteorologici che noi avvertiamo in via diretta.

Se le masse d'aria troposferiche sono ben mescolate, la temperatura e l'umidità relativa dell'aria decrescono abbastanza regolarmente con l'aumento dell'altitudine. Questa situazione, però, non è riscontrabile, se non in circostanze molto rare. Una difformità interessante si manifesta, ad esempio, in presenza di alta pressione meteorologica, caratterizzata notoriamente da belle giornate con scarsa o completa assenza di vento. In tale caso, l'aria troposferica non è mescolata in modo uniforme, ma l'aria più calda, più asciutta e perciò più leggera tende a disporsi sopra altra aria più fresca, più umida e perciò più pesante. Nella zona di contatto tra le due masse d'aria la temperatura e l'umidità variano piuttosto repentinamente. Questo passaggio è chiamato inversione di temperatura o inversione termica.

Queste inversioni offrono interessantissime possibilità di DX sulle onde ultracorte. [1]

L'inversione termica

L'inversione termica è un fenomeno causato dal forte raffreddamento di strati di aria in prossimità del suolo. La temperatura quindi aumenta, invece di diminuire al crescere della quota. In zone di alta pressione si forma un cuscinetto di aria fredda sotto falde di aria calda: è così impedito il moto ascensionale delle correnti. Il fenomeno si verifica in modo particolare in autunno ed in inverno.

Se i segnali radio colpiscono la zona di contatto tra i cuscinetti, essi sono rifratti verso la superficie terrestre. Si tratta dunque di un fenomeno molto simile al DX ionosferico.

Le portate per riflessione ottenibili dipendono dall'altezza dell'inversione che può giungere fino ad 8 km di altitudine nonché dall'angolo verticale d'irradiazione dei segnali.

[1] La propagazione del segnale elettromagnetico, emesso dai trasmettitori a terra, si propaga nella IONOSFERA, che è una regione dello spazio a bassa densità gassosa dove l’energia solare è sufficiente a ionizzare le particelle che si raccolgono a seconda dell'intensità di ionizzazione in STRATI. Tali strati sono situati a diverse e variabili altezze e permettono alla RADIOONDA di propagarsi nello spazio come raggi luminosi in uno specchio, compiendo centinaia, migliaia di chilometri.
La IONOSFERA è suddivisa in fasce Ionizzate dette STRATI. La sua parte inferiore compresa tra i 40 ed i 500 Km è distinguibile in tre strati riflettenti:

- Lo strato più basso è denominato D (50/90 Km) ed è poco determinante per la deviazione a terra delle Onde ad alta frequenza.
- Lo strato E (100/150 Km) è quello che influisce nettamente sui collegamenti a lunga distanza (i cosiddetti DX).
- Lo strato F (200/500 Km) è quello determinante per i DX notturni. Lo strato F è a sua volta suddiviso in due substrati, ovvero F1 (180/220 Km circa) ed F2 (220/550 Km circa). E’ l'attività solare che determina le modalità di propagazione delle onde elettromagnetiche, agendo principalmente sulla ionosfera.

FONTI:

- Propagazione troposferica
- Propagazione ionosferica


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Le nubi che non ci sono più

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domenica 4 dicembre 2016

Paradossi



Si rilevano a volte circostanze paradossali: ormai assuefatti all’orrore, a nubi sintetiche dalle configurazioni abnormi, grottesche, taluni scambiano gli ormai rari fenomeni naturali per nuvole chimiche. Nubi lenticolari, cirri, persino maestosi e bellissimi cumuli non sono riconosciuti come “genuini”: il fatto è che la percezione, ormai distolta ed ottenebrata da immagini obbrobriose, si è disabituata alle creazioni di madre natura.

Se da un lato è doveroso e corretto identificare gli archi chimici, gli aloni artificiali, i nembi zigrinati etc. come altrettanti abomini partoriti della geoingegneria clandestina, bisogna comunque esercitarsi a distinguere tra vero e finto. In alcuni casi – lo ammettiamo – non è agevole: ad esempio, i criminali del cielo sono in grado di generare strati che assomigliano molto alle corrispondenti formazioni naturali; tuttavia è necessario esercitare la visione affinché diventi osservazione, evitando così di incorrere in errori grossolani.

Non solo, è d’uopo pure consultare non tanto le fonti (iconografiche e no) della Rete, purtroppo sovente adulterate dalla disinformazione, quanto compulsare vecchi atlanti e vecchie enciclopedie, in particolare le tavole di nefologia dove sono immortalate le nuvole oggi quasi estinte con l’indicazione delle quote a cui generalmente si formano. Lo ripetiamo: la documentazione “scientifica” disponibile su Internet è, in buona parte, elaborata da negazionisti e, in molte occasioni, non è attendibile. E’ meglio riferirsi a testi cartacei, ancora meglio se non recenti, perché non ancora riveduti e corrotti secondo i dettami della propaganda sciacondensara. Tra l’altro, i papiri quasi sempre sono scritti in un buon italiano, a differenza delle summae digitali vergate in una lingua barbara, piena di strafalcioni.

È ovvio che, per comprendere i fenomeni ed i fatti inerenti alla biogeoingegneria illegale, sono indispensabili lo studio, il confronto fra i documenti, la capacità di discernimento, ma non deve mancare l’osservazione che è uno fra i capisaldi del metodo scientifico, quello vero.

Sorge il grosso problema relativo alle nuove generazioni, quasi sempre disinteressate al mondo che le circonda, prive di memoria storica e condizionate nei processi cognitivi e percettivi da un milieu invaso da stimoli distorti e distorcenti. In questo caso si deve tentare di promuovere un’educazione sensoriale, non disgiunta dalla trasmissione di efficaci strategie di interpretazione della realtà.

Alexandre Dumas giovane scrive che “si apprende più dall’osservazione che dai libri”. Perfetto, soprattutto se per libri si intendono gli scartafacci di Massimo Polidoro, Alberto Angela, Paolo Attivissimo e compagnia cantante.

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lunedì 25 aprile 2016

La magnetosfera collassa per due ore!

Il 23 aprile scorso, all'improvviso, senza una ragione apparente, la magnetosfera ha subìto un collasso durato due ore. La magnetosfera è quello strato, generato presumibilmente dal nucleo ferro-magnetico della Terra, che protegge il pianeta dalle radiazioni solari nocive e dai potenti raggi cosmici. Un crollo della magnetosfera, che è in fase di progressivo indebolimento dal I sec. d.C., può avere conseguenze devastanti sul clima, sulle comunicazioni, sulla fornitura di energia ed acqua, sulla salute, portando ad un incremento di melanomi. Abbiamo notato che i voli preposti alla modifica dei fenomeni atmosferici hanno conosciuto una notevole riduzione in concomitanza con questo evento: quindi la notizia, oltre che essere attendibile poiché verificata direttamente dalle immagini animate della N.A.S.A., ripropone l'annoso problema del nesso tra attività solare e processi della magnetosfera da un lato, operazioni di geoingegneria clandestina dall'altro. Osserviamo che in questi giorni sono stati segnalati numerosi casi di spegnimento dei turbofan in volo, le cui cause sono ancora da accertare. Inoltre i meteorologi hanno evidenziato un aumento delle nubi basse e ciò è sicuramente imputabile ad una minor presenza di velivoli commerciali sulle rotte canoniche.

Per la precisione il fenomeno (vedi screenshot satelliti NASA) si è verificato alle 5:37:05 UTC, quando i satelliti della N.A.S.A. hanno rilevato un totale collasso della magnetosfera terrestre che si è riformata alle 7:39:51 UTC.

Di seguito le immagini riportate dai "N.A.S.A. Space Weather Satellites"

Prima del cedimento:



Durante:



AGGIORNAMENTO DEL 27 APRILE 2016:

COMUNICO CHE I DATI RELATIVI AL PERIODO DI TEMPO SEGNALATO, IN CUI SI EVIDENZIA IL COLLASSO DELLA MAGNETOSFERA, SONO STATI RIMOSSI DAL SITO DELLA N.A.S.A. AL MOMENTO NON E' QUINDI PIU' POSSIBILE VISIONARE IL "BUCO" VERIFICATOSI IL GIORNO 23 NEL LASSO DI TEMPO (05:37:05) INDICATO NELL'ARTICOLO. DETTO PERIODO E' STATO ESPUNTO. Come si può ben notare, nello streaming (PRIMA - DOPO) manca un fotogramma: il "time" 05:37:05.

Fonte: superstation95.com

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