venerdì 26 luglio 2013

Sabbia negli occhi: meteorologi allo sbando

26 luglio 2013 - "Centrometeoitaliano.it" titola: Caldo africano: presente la sabbia sull’Italia, immagine da satellite

L'articolo, che non è firmato, prosegue così:

"Caldo Italia, Penisola invasa dal pulviscolo sabbioso

Come sappiamo attraverso i nostri modelli matematici ed i nostri previsori, sulla nostra Penisola sta rimontando un campo di alta pressione di matrice sub-tropicale, il quale sta apportando generali condizioni di tempo caldo e afoso, facendolo ancora più in maniera marcata nei prossimi giorni, quando in alcune località potranno essere raggiunti i 40°C. Il fenomeno che stamattina possiamo apprezzare, è la presenza del pulviscolo sabbioso presente al di sopra della nostra Penisola. Si tratta di un evento comune in queste configurazioni bariche. La sabbia, trasportata dalla circolazione atmosferica in quota, può essere visibile in cielo ad occhio nudo solo se presente in grandi quantità e ci si accorge di essa se il cielo viene parzialmente sporcato di un marrone chiaro tendente all’arancione che può rendere l’idea di come questo fenomeno possa manifestarsi soprattutto nelle regioni meridionali e insulari
".

Fandonie disinformative, atte a coprire le operazioni clandestine di guerra climatica in atto e ve lo dimostro.

a) La direzione dei venti è Nord-Sud, come da questa mappa.
b) L'isobara di alta pressione si trova sull'Austria, come mostrato di seguito.

c) La presenza di foschie è dovuta alla diffusione aerea, anche e soprattutto nella notte, di biossido di zolfo (gas ad effetto serra), nell'ambito del progetto volto alla creazione di un "effetto serra artificiale", al fine di accreditare la teoria del global warming da CO2 ed introdurre poi legalmente la geoingegneria.
d) L'osservazione delle mappe satellitari su Sat24, di prima mattina, dimostra che è durante la notte che si concentrano le massicce operazioni di aerosol a bassa quota, volte alla distruzione della nuvolosità naturale ed orientate ad eleminare le poche nubi (cumuli da bel tempo) presenti per via della evotraspirazione da terra. Queste operazioni, sui manuali di geoingegneria militare vengono definite "CLOUD BASE HYGROSCOPIC SEEDING". Casualmente il biossido di zolfo è igroscopico.

CLOUD BASE HYGROSCOPIC SEEDING (estratto da Weather modification - Final Report)

Il biossido di zolfo reagisce con l'umidità atmosferica e si trasforma in acido solforico, tossico ed irritante per occhi e vie respiratorie. L'acido solforico si conclama con le classiche "NEBBIE DI RICADUTA", quelle che voi criminali meteorologi servi spacciate ora per sabbia del deserto ora per puzzette di carnevale.

Il perché del blu del cielo (quando non sono in corso operazioni di geoingegneria clandestina ed illegale)

Il blu è uno dei colori dello spettro che l'uomo riesce a vedere. È uno dei tre colori primari, assime al giallo ed al rosso. Ha la lunghezza d'onda più breve tra tutti i colori (circa 470 nanometri). Il blu è un colore comune. È il colore del firmamento e di una grande quantità d'acqua. Il cielo appare blu perchè le molecole di gas che compongono l'atmosfera tendono a riflettere solo la luce blu che ha lunghezza d'onda minore, mentre le lunghezze d'onda maggiori tendono a passare oltre senza essere riflesse. L'acqua appare blu perchè la luce rossa è assorbita da essa.

Perché il cielo è bianco?

Perché la luce solare viene riflessa dalle microparticelle di metalli (diffusi con le chemtrails) presenti in atmosfera. Nella risposta al cielo blu abbiamo la spiegazione del cielo bianco. Le lunghezze d'onda maggiore non possano senza essere riverberate (così come dovrebbe accadere in un'atmosfera non inquinata), ma vengono intercettate dai metalli riflettenti e quindi la luce del sole, che a noi appare bianca, determina il nuovo colore del cielo: bianco, appunto.

La mappa satellitare che segue dimostra che, al momento in cui si scrive questo post, non si vede sabbia del deserto, ma se i lettori attenti osserveranno le mappe tutte le mattine, noteranno la nebbia di ricaduta che via via si diffonde, sino a formare il cielo bianco.

Per concludere... provate a respirare profondamente verso le 21 di sera... Mi riferiscono casi di vomito, capogiri, svenimenti. Sabbia del deserto? Cambiate mestiere. Potete semmai provare a vendere la fontana di Trevi!


La sequenza sotto riportata mostra le nebbie di ricaduta in dissolvimento mattutino. Si notino le scie chimiche persistenti. Ringrazio l'amico Marco per le immagini che ho poi unito a formare la sequenza filmata.



PREVISIONI METEO - Periodo 27 luglio - 6 agosto 2013

Situazione perfettamente sovrapponibile allo stesso periodo del 2012: i fronti perturbati sono tenuti a bada per mezzo di intensive attività di aerosol notturne (con elementi ad elevata persistenza) e di giorno, per mezzo di composti chimici evanescenti. Il risultato è costituito dalle ormai famigerate nebbie di ricaduta, cieli bianchi e completa assenza di nuvolosità naturale. Eventuali temporali pomeridiani estivi verranno pedissequamente stroncati sul nascere. Temperature in aumento.

Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

venerdì 12 luglio 2013

Nanoparticelle di alluminio nei carburanti? Si può!

La notizia non è recente. L'avevo archiviata e poi me ne sono dimenticato, ma è importante metterla in evidenza. Perché? Per il semplice fatto che, allorquando si collega la presenza di alluminio nell'acqua piovana e nell'acqua... "potabile", alla deliberata diffusione tramite additivi speciali nei carburanti aeronautici, la disinformazione nega che ciò sia possibie, poiché i motori – affermano – ne sarebbero danneggiati. Questo è stato ripetuto da esponenti del C.I.C.A.P. e dai loro portavoce e, poco tempo fa, anche nelle repliche del National Geographic mandate in onda ad oltranza dallo scadente portale televisivo "Focus", una rete di disinformazione, proprio come l’omonima rivista pseudo-scientifica. “Focus” trasmette sul canale digitale 56. Invece le cose non stanno esattamente così come vorrebbero dare ad intendere i negazionisti della guerra ambientale in corso. Infatti questa notizia, rimbalzata nel 2011 su vari portali scientifici ed anche sulla sezione scientifica della testata “La Repubblica", smentisce definitivamente coloro che, sulla base di presupposti inesistenti, affermano che quelle scie in cielo sono solo innocuo vapore acqueo, poiché sarebbe impossibile additivare alluminio.

Particelle di alluminio miscelate al biocombustibile incrementano l'efficienza e la completezza della combustione producendo meno inquinanti (sic!)

Miscelare nanoparticelle di alluminio al biocombustibile per avere una maggiore efficienza di combustione: l'idea è venuta a R. B. Anand, professore di Ingegneria meccanica del National Institute of Technology di Tiruchirappalli, in India, che l'ha messa in pratica con l'aiuto del suo collaboratore, J. Sadhik Basha.

Grazie all'elevato rapporto superficie/volume, infatti, le nanoparticelle offrono una notevole reattività e possono essere quindi catalizzatori molto efficienti; oltre a ciò, possono incrementare il mescolamento di aria e combustibile, portando ad una combustione migliore.

Nel corso della sperimentazione, i cui risultati sono descritti sulla rivista “Journal of renewable and sustainable energy”, i due ricercatori hanno usato in primo luogo un miscelatore meccanico per ottenere un’emulsione di biocombustibile jatropha, derivato dalla spremitura dell'omonima pianta, acqua e surfattante. Hanno aggiunto successivamente diverse quantità di nanoparticelle di alluminio.

Oltre ad aver superato in prestazioni il biocombustibile convenzionale, quello addizionato di nanoparticelle ha dimostrato di produrre una quantità minore di ossido di azoto e di ossido di carbonio, creando oltretutto meno fuliggine.

I ricercatori stanno ora sperimentando altri tipi di nanoparticelle, tra cui anche nanotubi cavi, e stanno studiando gli effetti di nano-additivi sulla lubrificazione dei motori e sui sistemi di raffreddamento. Nonostante i risultati incoraggianti, resta da superare un notevole ostacolo: l'elevato costo di produzione. Infine, se si diffondesse l'uso di nanoparticelle nelle applicazioni, bisognerebbe verificare i potenziali danni per l'ambiente e per la salute dell'uomo. (fc)


Le nubi che non ci sono più

La guerra climatica in pillole

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

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